Le onde d’urto sono onde acustiche, impercettibili, ad alta intensità. Sono irradiate da un’apposita sonda e si propagano tramite la superficie della pelle.
L’aumento dell’attività metabolica nei pressi della zona-bersaglio porta il corpo a stimolare e ad accelerare il processo di guarigione.
Le onde d’urto non vanno confuse con gli ultrasuoni, altra metodica utilizzata in terapia e in ecografia a scopo diagnostico. Rispetto alle onde ultrasuono, le onde d’urto posseggono una morfologia differente, e soprattutto hanno una quantità di energia molto maggiore, fino a mille volte superiore.
La terapia con onde d’urto è semplice, non invasiva per il paziente, poco costosa e vanta una notevole efficacia se adoperata adeguatamente.
Può essere ripetuta più volte, in più ha il vantaggio di poter essere utilizzata da sola o in combinazione con altre terapie, sotto la supervisione del professionista medico.
Le onde d’urto stimolano i processi biologici di guarigione, accelerando il metabolismo e aumentando l’irrogazione del flusso sanguigno. Ciò si verifica attraverso un duplice effetto:
1. effetto diretto sulla zona di applicazione;
2. effetto indiretto, ovvero il fenomeno della cavitazione con formazione di microbolle: l’utilizzo delle onde d’urto provoca la formazione di microbolle e gas; le microbolle gassose sono colpite dalle onde successive, esplodendo e “danneggiando” i tessuti.
L’azione di questi due effetti comporta un aumento del flusso sanguigno (vascolarizzazione) nella zona bersaglio e provoca un’accelerazione del metabolismo.
Il corpo rilascia sostanze che stimolano la formazione di nuovi vasi sanguigni e rimuovono i fattori infiammatori. Se applicata a fratture ossee, la terapia provoca un aumento della vascolarizzazione che stimola la formazione di nuovo tessuto osseo.
Riepilogando: il corpo, stimolato, velocizza il proprio processo interno di riparazione dei tessuti e delle ossa, favorendo la guarigione.
La terapia con le onde d’urto viene utilizzata per la cura di molte malattie dell’apparato muscolo-scheletrico:
. patologie infiammatorie e degenerative dei tendini (in particolare a carico della cuffia dei rotatori a livello della spalla);
. epicondilite (il cosiddetto “gomito del tennista”);
. patologie del tendine rotuleo e del tendine d’Achille;
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